Danni a vigneti, oliveti, agrumeti, frutteti, seminativi, piante ornamentali e fabbricati rurali: lo stato di calamità è il primo passo per poter avviare specifici interventi di sostegno alle aziende e alle colture danneggiate.
Via libera dalla giunta regionale alla proposta dell'assessore all'Agricoltura Luca Sammartino, di richiesta di calamità naturale per i danni causati dal maltempo che ha colpito, tra fine settembre e metà ottobre, i territori della province di Palermo, Agrigento e Trapani e che ha messo in ginocchio diverse aziende agricole.
«Bisogna sostenere con tempestività le aziende agricole che hanno subito danni dal maltempo e vogliamo farlo con azioni concrete - dice il presidente della Regione, Renato Schifani -. Si tratta di attività che hanno ricadute importanti sull’economia del territorio e che spesso portano avanti produzioni di valore e di qualità. Non le lasceremo sole ad affrontare le avversità».
«Purtroppo i fenomeni meteorologici violenti sono sempre più frequenti – afferma l'assessore Luca Sammartino - e colpiscono un settore che già è al collasso a causa dell'aumento dei costi energetici e delle materie prime. Occorre quindi agire con urgenza e stare al fianco degli agricoltori: la richiesta di stato di calamità è il primo passo per poter poi avviare interventi di sostegno alle aziende danneggiate».
«Soddisfazione per l’iniziativa della Giunta Schifani, che prelude agli indispensabili provvedimenti a sostegno delle imprese agricole siciliane per i danni causati dal maltempo tra fine settembre e metà ottobre - commenta Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia -. Il tessuto economico siciliano ha bisogno di attenzione costante e di tempestività di intervento. L’ascolto delle istanze e l’accelerazione delle procedure di attuazione delle necessarie misure è la principale aspettativa delle aziende per arginare la crisi».
In provincia di Palermo, il Comune più colpito è stato quello di Contessa Entellina, sul quale si è abbattuta una tromba d'aria il 30 settembre. In quella zona si sono registrati danni alle strutture viarie agricole, come strade interpoderali e stradelle poderali, ad alcuni impianti arborei come oliveti e vigneti, a fabbricati e magazzini rurali. Si sono verificati anche fenomeni di erosione del suolo. I danni sono stati quantificati in 325 mila euro alle strutture e 268 mila euro alla produzione (pari a circa il 36% del valore).
Richiesta la dichiarazione di calamità naturale anche per la provincia di Agrigento dove la tromba d'aria del 30 settembre si è abbattuta anche su Santa Margherita Belice, oltre alla pioggia che ha provocato danni a strutture viarie, impianti arborei (oliveti e ficodindieti), fabbricati e magazzini rurali anche a Menfi, Montevago e Sambuca di Sicilia. Le stime sono intorno a 546 mila euro di danni alle strutture (oltre il 42% del valore) e 748 mila euro alle produzioni (circa il 58% del valore).
In provincia di Trapani si sono verificati danni alle strutture e alle colture come vigneti, oliveti, agrumeti, frutteti, seminativi e piante ornamentali. I comuni interessati sono Alcamo, Calatafimi Segesta, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Custonaci, Marsala, Mazara del Vallo, Misiliscemi, Paceco, Partanna, Petrosino, Salaparuta, Salemi, Santa Ninfa, Trapani e Valderice. In queste aree i danni stimati ammontano a oltre 22 milioni di euro in totale: quasi 13 milioni delle produzioni (pari al 53% del valore) e oltre 9 milioni delle strutture (pari al 38% del valore).