Basciano: «Bene per il riconoscimento a lungo atteso dell'attribuzione della quota alla piccola pesca. Catture accidentali, il criterio di ripartizione per zone di pesca penalizza le imbarcazioni siciliane».
«Il Decreto ripartisce la nuova quota assegnata all'Italia pari ai 4745,34 tonnellate del 2022, cui si aggiunge l'incremento di 537,66 per un totale di 5.283 tonnellate. Il ministero ha diviso salomonicamente l'incremento il 50% dell'incremento a quanti già autorizzati (circuizione, palangari, tonnare fisse e pesca sportiva) ed il 50% a quota non divisa. Il totale della quota indivisa ad oggi è 532,38 tonnellate».
«Quest’ultima è assegnata per 295 t a 118 Mp della piccola pesca, rispettando cosi un dettato della Commissione europea ed una richiesta da anni avanzata dalla categoria; la restante parte (237,38 t) viene attribuita a Sicilia (50%) Adriatico (25%) e Tirreno (25%)», spiega Giovanni Basciano, vicepresidente nazionale AGCI Agrital e responsabile AGCI Pesca Sicilia.
«Tenuto conto che la gran parte delle imbarcazioni autorizzate alla pesca del pesce spada (soggette a catture accidentali di tonno rosso) sono siciliane, è evidente che questa quota indivisa non permetterà di regolarizzare tutte le catture accidentali del segmento.
Soddisfazione per l'ingresso della piccola pesca - continua Basciano -, anche se molte imbarcazioni sono rimaste fuori e andranno verificati i motivi, ma al contempo si manifesta una grave preoccupazione per le restanti imbarcazioni di pesce spada, che avranno a disposizione una capienza molto modesta e di gran lunga inferiore a quella utilizzata negli scorsi anni. Tale preoccupazione era stata espressa nei giorni scorsi dalle associazioni e dalle Organizzazioni Produttori del settore, ma totalmente ignorata».