L’assessore regionale Nuccia Albano: «La famiglia rappresenta il fulcro della società sulla quale bisogna continuare a investire». Strategico il ruolo delle cooperative sociali nel sistema di welfare territoriale.
Contributi fino a 90 mila euro per ciascuna proposta progettuale di welfare aziendale, che dovrà avere una durata minima di un anno e massima di 18 mesi. Domande entro il 29 febbraio.
Favorire il lavoro dei genitori con figli in età prescolare e scolare per ridurre la disparità di genere, sostenere le responsabilità di cura familiare e migliorare il benessere dei dipendenti, aumentando la produttività. L'assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato un avviso, consultabile a questo link per la promozione di iniziative di welfare aziendale familiare per un totale di 1.420.000 euro.
Ogni proposta progettuale dovrà avere una durata minima di un anno e massima di 18 mesi e potrà ottenere un contributo fino a 90 mila euro.
«La famiglia rappresenta il nucleo della società e vogliamo mettere in campo ogni iniziativa necessaria per consentire ai componenti di realizzarsi nel modo più semplice e opportuno, affrontando le difficoltà dei nostri tempi. Questa misura di sostegno è rivolta ai dipendenti delle micro e piccole imprese, allo scopo di migliorare la conciliazione tra responsabilità professionale e vita familiare - dichiara l'assessore Nuccia Albano -. Attraverso le azioni vogliamo supportare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata delle persone che può portare riflessi positivi sulla riduzione delle assenze, sull’aumento della produttività, sul miglioramento della motivazione e sul benessere organizzativo. L’attenzione al benessere, alla salute e alla qualità della vita dei lavoratori è infatti un fattore sempre più determinante per la produttività. La famiglia, per il governo Schifani, rappresenta il fulcro della società sulla quale bisogna continuare a investire. Un impegno che dobbiamo realizzare insieme, con la massima sinergia, istituzioni, terzo settore, aziende, cittadini».
L’iniziativa è rivolta a micro e piccole imprese, enti pubblici e privati ed enti del Terzo settore che abbiano almeno una sede operativa nel territorio siciliano. Tra le attività previste: servizi di caregiving a domicilio, anche di emergenza (non continuativo); baby-sitting o assistenti familiari per soggetti fragili o per la partecipazione ad altri servizi di custodia per i bambini e di supporto per i familiari fragili a carico; servizi per la custodia dei figli nei periodi di chiusura/sospensione della scuola; attività di pre e dopo scuola; accompagnamento dei figli dei dipendenti alle attività extrascolastiche e dei familiari fragili per lo svolgimento di attività varie. Inoltre, previsti servizi che possano contribuire all’ottimizzazione dei tempi di percorrenza casa lavoro e interventi di flessibilità aziendale e forme di coworking.
«Il tema del welfare aziendale e la sua evoluzione che investe il sistema del welfare generale è strettamente connesso con il mondo della cooperazione - commenta Michele Cappadona, presidente dell'Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia -. Dal punto di vista sociale, il modello comunitario di matrice olivettiana, attento alle varie esigenze della persona e aperto al territorio, pur con un ampio e condiviso riconoscimento sul valore dei suoi principi, stenta ad avere piena e dovuta legittimazione ed applicazione«.
Per Welfare Aziendale si intende la gestione integrata di tutte le iniziative con le quali una azienda si fa carico dei bisogni dei propri dipendenti e dei loro familiari, concedendo benefit e agevolazioni sotto forma di beni e servizi.
«Le cooperative sociali, tra i principali protagonisti del welfare e dei percorsi di innovazione sociale ed economica per la mission di cui sono portatrici, non possono non essere presenti significativamente ed in modo incisivo nel settore del WA - sottolinea Cappadona -. Questo in vista di un welfare allargato alla comunità e di tutte le forme di coinvolgimento delle aziende nella crescita di un welfare territoriale e condiviso.
La cooperazione (e l’AGCI) - continua Cappadona - è da tempo presente nel processo di evoluzione dei temi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Significativo l’impegno specifico per lo sviluppo del welfare integrativo e contrattuale per realizzare “un miglioramento delle possibilità di benessere e cura delle persone e di conciliazione dei loro tempi di vita e di lavoro” implementato sin dal 2018 nell’Accordo Interconfederale sulle linee guida per la riforma delle relazioni industriali sottoscritto tra AGCI, Confcooperative, Legacoop e CGIL, CISL, UIL. Non tralasciando l’innovazione, tema cardine di sviluppo economico - conclude Cappadona-, la dinamica in atto comporta in sé inevitabilmente per la cooperazione sociale interrogarsi sulle nuove modalità di attuazione e prospettive di crescita collegate al settore del welfare e della conciliazione tra vita e lavoro».
Con questo particolare intervento la Regione intende sensibilizzare le aziende e i territori sul tema della conciliazione vita-lavoro e sull’importanza delle politiche di welfare aziendale per la conciliazione, quale strumento a forte valenza sociale, volto a ridurre le disparità di genere, a sostenere le responsabilità di cura familiare e, più in generale, a migliorare il benessere dei lavoratori e aumentare la produttività del lavoro.
Allo stesso tempo, si vuole avviare un processo partecipativo e di confronto - promosso dalle associazioni di categoria, datoriali e sindacali e dagli ordini/collegi professionali/associazioni delle professioni regolamentate di cui alla Legge 4/2013 - che coinvolga imprese, soggetti del terzo settore, lavoratori autonomi, liberi professionisti, nonché le amministrazioni pubbliche locali, finalizzato alla creazione di reti di welfare territoriale con l’obiettivo di uscire dal perimetro aziendale e generare impatti positivi sul territorio, attivando filiere capaci di mettere a sistema le risorse locali e innescare circoli virtuosi di sviluppo.
L’iniziativa non costituisce Aiuto di Stato, perché i destinatari della presente misura sono i
dipendenti delle micro e piccole imprese, e le loro famiglie, allo scopo di migliorare la conciliazione tra responsabilità professionale e vita familiare.
Le domande potranno essere presentate via pec all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il prossimo 29 febbraio.