Il rinnovo del CCNL delle cooperative socio assistenziali sanitarie ed educative 2023-2025 interviene su importanti istituti come gli aumenti nella retribuzione pari al 12,6 per cento, la quattordicesima, la maternità al 100%. Istituiti l’Osservatorio paritetico nazionale e quelli provinciali sugli appalti ed accreditamento.
Michele Cappadona, AGCI: «Il settore della cooperazione sociale non ha mai avuto una remunerazione adeguata, malgrado l'importante ruolo che riveste. Chiediamo che questo rinnovo del contratto nazionale di lavoro sia l’occasione per un confronto risolutivo con il governo della Regione Siciliana, così come con il governo nazionale, sui tanti problemi del settore».
Il nuovo CCNL della cooperazione sociale ha come presupposto l’’importanza strategica di rafforzare l'attenzione sulla qualità e l'importanza del lavoro sociale, in considerazione del gran numero dei lavoratori ai quali va applicato, ma soprattutto in ragione dell'importanza del ruolo della cooperazione sociale nei servizi rivolti alle persone, alle famiglie ed alle comunità, spesso in condizioni di rilevante svantaggio, difficoltà o necessità.
Affinché il lavoro sociale vada adeguatamente apprezzato e tutelato, tutte le parti firmatarie del nuovo CCNL hanno stabilito di farsi promotrici di una vasta azione di dialogo e confronto con tutti i livelli della PA al fine di promuovere legalità e diritti nel sistema degli appalti pubblici. L’obiettivo è valorizzare il contributo fornito dalla cooperazione nell’utilizzare l’inserimento lavorativo quale strumento di sostegno delle fragilità e di superamento delle disuguaglianze.
«AGCI Sicilia ha già richiesto un incontro con il governatore Renato Schifani per un intervento urgente sul sensibile aumento dei costi che l’entrata in vigore del nuovo contratto nazionale di lavoro della cooperazione sociale ha posto da questo mese a carico delle imprese», dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia.
«Occorre sempre avere presente che tali servizi ai cittadini sono labour-intensive, ed il costo del lavoro ha un’incidenza fino al 90% del totale.
L’importante risultato raggiunto nei confronti dei lavoratori con il rinnovo del CCNL non può prescindere dall’adeguamento delle tariffe stabilite dalla Presidenza della Regione nell’ambito degli appalti della PA, in assenza del quale verrebbe meno la sostenibilità dell’intero sistema, con la diminuzione se non interruzione, di servizi e presidi di prossimità a favore di cittadini e famiglie, spesso le parti più fragili e vulnerabili delle nostre comunità. AGCI Sicilia - sottolinea Cappadona - intende prospettare le ragioni e gli obiettivi da porre con urgenza, per giungere all’istituzione di un Tavolo di confronto con tutte le Associazioni di rappresentanza del mondo cooperativo. Interlocutori naturalii delle imprese cooperative nel governo Schifani, sono naturalmente gli assessori alla Cooperazione Edy Tamajo, alla Famiglia, Nuccia Albano, all'Economia Marco Falcone.
AGCI Sicilia ha da sempre sottolineato quanto sia devastante la criticità dei ritardi nei pagamenti da parte della PA. Se da una parte è ormai indispensabile allineare l’assegnazione delle risorse a Comuni ed enti locali al fabbisogno che la stessa Regione accerta e conosce esattamente - spiega il presidente Cappadona -, occorre finalmente affrontare la situazione che vede le imprese sociali farsi carico degli oneri causati dal ritardo nel ricevere il pagamento dei servizi, previsto sulla carta entro 30 giorni. Occorre instituire una linea di credito agevolato che consenta alle cooperative di avere anticipate le somme spettanti per servizi prestati e fatturati ad enti pubblici, che consenta di corrispondere regolarmente gli stipendi e versare i contributi, evitando che l’assenza del Durc provochi la beffa di paralizzarne l’attività. Abbiamo fiducia - conclude Michele Cappadona - che il rinnovo del CCNL fornisca l’occasione per un proficuo dialogo con il governo regionale per porre rimedio a questa cronica criticità».
Le nuove condizioni contrattuali già in vigore.
Previsti dal nuovo CCNL in vigore aumenti dei minimi conglobati della retribuzione per il livello C1, in tre tranche:
- 60,00 euro con la mensilità di febbraio 2024;
- 30,00 euro con la mensilità di ottobre 2024;
- 30,00 euro con la mensilità di ottobre 2025.
Stabiliti anche: l’introduzione della 14esima mensilità nella misura del 50% che inizierà a maturare dal primo gennaio 2025; l’aumento della quota relativa all’assistenza sanitaria integrativa da 5 a 10 euro; l’integrazione maternità al 100%; l’incremento al 25% della clausola di stabilizzazione per il personale a tempo determinato; la costituzione di uno specifico osservatorio paritetico a livello nazionale e regionale su congruità, trasparenza e legalità degli affidamenti
Inoltre gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia e gli educatori professionali socio pedagogici avranno diritto ad un elemento temporaneo aggiuntivo della retribuzione mensile di 41,00 euro dal 1° gennaio 2025 e un ulteriore incremento di 41,00 euro dal 1° settembre 2025 che sara indicato come “ETDR Educatore”. Tale elemento avrà effetto su tutti gli istituti contrattuali e sarà riassorbito n ogni caso di passaggio di livello o di mansione.
Dal 1° gennaio 2026 tutti gli educatori dei servizi 0-6 anni transiteranno al livello D2.
Per maggiori dettagli, rimandiamo alla lettura del testo integrale del nuovo accordo e alle tabelle del costo del lavoro.