Michele Cappadona: «Durante la riunione di insediamento dell'Osservatorio paritetico regionale, AGCI Sicilia in prima fila nel confronto con l’assessorato regionale Famiglia per adeguare i costi delle rette dei servizi di assistenza nell’Isola, in conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo contratto nazionale del lavoro delle cooperative sociali.»
Stabilire immediatamente un percorso condiviso coi sindaci dei Comuni siciliani per affrontare gli adeguamenti alle nuove tabelle ministeriali del costo del lavoro alle Cooperative sociali ed ai consorzi e, conseguentemente, equiparare le rette. È quanto proposto dall'assessore del Lavoro Nuccia Albano dopo aver incontrato i componenti dell'Osservatorio paritetico regionale della Sicilia sugli appalti e sugli accreditamenti territoriali, costituito da sindacati e associazioni di settore.
L'adeguamento urgente delle rette è stato più volte già sollecitato da AGCI Sicilia allo stesso assessore Nuccia Albano e all’assessore all’Economia Marco Falcone.
«Dopo la pubblicazione delle tabelle ministeriali, che fissano i costi orari del lavoro per i dipendenti delle cooperative del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo, riteniamo sia necessario un incontro con i Comuni, che sono beneficiari dei servizi, per una rivisitazione delle rette. Per questo, abbiamo iniziato una interlocuzione che riteniamo vada condivisa con l'Anci Sicilia - dichiara Albano -. Si tratterebbe di una revisione straordinaria dei contratto in corso, ma è interesse collettivo non interrompere i servizi erogati dagli enti del Terzo settore che non godono di riserve patrimoniali e finanziarie idonee ad affrontare le spese del personale, voce che vale circa il 95 per cento del totale. I ribassi nell'affidamento dei servizi non possono incidere sui contratti di lavoro. La rivisitazione delle tariffe mira, quindi, da un lato, a non mettere in difficoltà le cooperative che non hanno patrimonio proprio da cui attingere e, dall'altro, ha l'obiettivo di consentire il rispetto della dignità dei lavoratori e contrastare il lavoro nero, evitando situazioni di sfruttamento dei lavoratori».
«Condividiamo l’urgenza di avviare un percorso con Anci Sicilia sull’adeguamento dei contratti», dice Michele Cappadona, presidente regionale della Associazione generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia, specialmente alla luce delle osservazioni espresse da Anci il 22 aprile 2024 e alle considerazioni espresse congiuntamente da Agci, Confcooperative e Legacoop il 7 giugno scorso. Segnalo l’importanza dell’argomento, su cui è auspicabile sia tenuto conto nell’assemblea ANCI Sicilia convocata per il prossimo 8 luglio. Mi limito a dire sia necessario prendere atto dell’emanazione delle nuove tabelle ministeriali che sanciscono i maggiori costi della manodopera dovuti al rinnovo del CCNL, rendendo evidente di conseguenza la rinegoziazione di ogni contratto di affidamento in essere in virtù del generale obbligo di buona fede nella sua esecuzione, che impone di porre l’appaltatore in condizione di applicare il CCNL ai lavoratori e di assicurare il rispetto dei minimi salariali e di assicurare la sostenibilità della gestione dei servizi necessaria per mantenere l’indispensabile livello qualitativo».
«Sottolineiamo l’importanza dell’insediamento dell’Osservatorio paritetico regionale della Sicilia sugli appalti e sugli accreditamenti territoriali, organismo con nuove importanti competenze introdotto con l’art. 9 bis del nuovo ccnl delle cooperative sociali - commenta Michele Cappadona -. L’Osservatorio è costituito da dodici componenti, sei di parte sindacale, sei di parte datoriale ed ha il compito di monitorare l’applicazione del ccnl da parte degli appaltatori. Inoltre l’organismo potrà acquisire tutti i dati e informazioni utili alla massima trasparenza ai procedimenti di gara e contrattuali, monitorando procedure e la puntuale esecuzione dei pagamenti; interfacciarsi con la PA, segnalare ad ANAC e ad ogni autorità competente anomalie nelle gare, nello svolgimento degli appalti e negli accreditamenti; svolgere un attento e costante monitoraggio della normativa regionale e giurisprudenziale, individuando aspetti critici ed elaborando soluzioni».
AGCI Sicilia ha già costantemente nel tempo elaborato e sottoposto aggiornate documentazioni e proposte ai singoli assessorati competenti e al Presidente della Regione sui vari aspetti dell’estrema criticità del settore dei servizi di assistenza socio-sanitaria, e delle imprese cooperative del Terzo Settore che ne assicurano l’esistenza nei confronti dei cittadini.
«È una battaglia che la nostra Centrale cooperativa conduce da sempre a tutela dei principi di solidarietà sociale e dei diritti dei lavoratori delle cooperative e che continueremo a combattere con forza - conclude Cappadona - dandole voce ora anche attraverso l’Osservatorio regionale appena istituito con i rappresentanti delle parti sociali».