Il 10 ottobre si celebrano la Giornata mondiale della salute mentale e, in Italia, la Giornata nazionale della psicologia.
Il “World Health Mental Day”, la Giornata mondiale della salute mentale – DSM e Cittadini Uniti per la Salute Mentale, ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale in tutto il mondo, mobilitare gli sforzi a sostegno della salute mentale, combattere stigma sociale e discriminazioni.
La Giornata nazionale della psicologia mira a far riflettere sul benessere psicologico, sulla figura professionale di psicologa e psicologo e sui servizi territoriali specifici, sul ruolo dello psicologo nella tutela della salute pubblica, sulle specificità della professionalità e sulla necessità di favorire l’accesso della popolazione alle prestazioni psicologiche eliminando le barriere economiche e organizzative che tuttora limitano la risposta al bisogno di psicologia.
La Giornata mondiale della salute mentale, celebrata per la prima volta il 10 ottobre 1992, è promossa dalla World Federation of Mental Health – Federazione Mondiale della Salute Mentale – e supportata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). L’organizzazione stima che quasi un miliardo di persone convive con un disturbo mentale e che ogni 40 secondi nel mondo una persona si suicida.
Il tema scelto per l’edizione 2024 è “It is time to prioritise mental health in the workplace” (“È tempo di dare priorità alla salute mentale nei luoghi di lavoro”), scelto dai membri e sostenitori della Federazione.
L’Organizzazione Mondiale della Salute definisce la salute mentale come “uno stato di benessere in cui ogni individuo possa realizzare il suo potenziale, affrontare il normale stress della vita, lavorare in maniera produttiva e fruttuosa e apportare un contributo alla propria comunità”.
Non si tratta semplicemente dell’assenza di disturbi mentali, ma di uno stato positivo di benessere mentale ed emotivo.
La salute mentale si interseca con vari aspetti della vita, tra cui l’istruzione, l’occupazione, l’alloggio e la partecipazione sociale. Il benessere mentale di una persona influisce sulla sua capacità di esercitare altri diritti, come il diritto all’istruzione e il diritto al lavoro. Quando la salute mentale è protetta, gli individui sono meglio equipaggiati per impegnarsi in modo significativo nella società.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, su proposta e coordinamento della Società Italiana di Psichiatria, verranno illuminati di verde alcuni monumenti ed edifici rappresentativi in Italia. Il verde è il colore della speranza e della vitalità, scelto per richiamare l’attenzione sul fatto che non c’è salute senza salute mentale e che è necessario fornire più servizi territoriali alle famiglie delle persone sofferenti: depressione e ansia sono in continuo aumento tra tutte le fasce di età, una vera e propria emergenza che impatta su produttività, performance e presenza sul posto di lavoro
Alle ore 12.00, con il coordinamento dei Dipartimenti di Salute mentale italiani e il Collegio Nazionale che li riunisce, si collegheranno in diretta streaming le 100 piazze italiane rappresentative degli operatori dei DSM di tutta Italia, ma anche degli utenti, delle loro famiglie e dei partner della rete della salute mentale al fine di accendere i riflettori e sensibilizzare la cittadinanza, i media e i decisori politici su tre temi: potenziamento delle risorse per dare risposta a nuovi bisogni assistenziali; riorganizzazione dei servizi con maggiore integrazione e modelli innovativi; rapporto tra giustizia e sanità (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza REMS).
«Oltre 100 piazze in Italia, comprese in Sicilia quelle di Palermo, Catania e Messina e tante altre, su iniziativa del coordinamento dei DSM offriranno occasione di incontro per condividere pratiche, obiettivi e metodi per realizzare servizi inclusivi e partecipativi per il benessere psicofisico e la tutela delle persone con disagio mentale, spesso vittime di isolamento e pregiudizi ma meritevoli, invece, di sostegno e supporto appropriati». Lo dice Michele Cappadona, presidente dell’Associazione generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. «La celebrazione serve anche ad accendere i riflettori sulle forti criticità del settore. Ad una crescita del disagio psichico corrispondono sempre più scarse risorse economiche e professionali. il Collegio nazionale dei direttori dei dipartimenti di salute mentale denuncia che il settore in Italia ha bisogno di almeno 2 miliardi e del 30% di personale in più (circa 7500 operatori)».
I servizi di assistenza di prossimità ai cittadini sono labour-intensive, ed il costo del lavoro ha un’incidenza fino al 90% del totale.
«Il privato sociale di settore, cioè cooperative sociali e altri ETS, che curano i servizi di residenza e assistenza per i disabili psichici, soffrono in particolare in Sicilia per il persistere di lacune evidenti nella gestione della pubblica amministrazione e nella vigilanza e controllo del Governo Regionale, che come AGCI abbiamo ripetutamente e con forza denunciato – continua Michele Cappadona -. Risorse insufficienti appostate nei bilanci pubblici, ritardi incredibili, anche pluriennali, nei pagamenti da parte dei Comuni, perfino il rifiuto di alcuni burocrati comunali di anticipare il 40% delle somme a carico delle Asp. A questo si somma il mancato recepimento dei maggiori costi derivanti da quest’anno dal nuovo contratto nazionale delle cooperative sociali. Si tratta di difficoltà di sistema che rimangono irrisolte, benché si tratti di annose situazioni sul tavolo anche dell’attuale assessore alla Famiglia Nuccia Albano da troppo tempo. La trascuratezza dell’amministrazione regionale verso un settore così delicato, verso soggetti così fragili, calpesta diritti incomprimibili non curandosi di mantenere la qualità dei servizi agli utenti né del destino delle imprese cooperative e dei posti di lavoro di così tante figure professionali specializzate di alto profilo e di profonda abnegazione».
«Prendiamo atto inoltre con soddisfazione – dichiara Michele Cappadona – dell’impegno su questi temi sensibili, non solo in questa giornata celebrativa, del direttore Generale dell’Asp Giuseppe Cuccì e del Direttore del DSM dell’Asp di Messina Pippo Rao, che in una nota hanno ritenuto “fondamentale porre l’accento sulla differenza che intercorre tra Psichiatria, disciplina medica specialistica e Salute Mentale, settore socio-sanitario che valorizza le risorse delle comunità ed esalta l’autonomia e le competenze disciplinari, non solo delle diverse componenti professionali che concorrono all’organizzazione dei servizi, ma che si avvale della “partecipazione” di tutte le componenti della collettività».
«Eppure – commenta Michele Cappadona -, in un contesto regionale di inadempienze senza controllo, è possibile registrare come vi siano buone prassi e comportamenti virtuosi da prendere ad esempio. Come l’amministrazione comunale di Patti, che riceve una fattura il 4 ottobre 2024 e fa pervenire il pagamento sul conto corrente del fornitore dopo quattro giorni. Penso che questa performance debba essere riconosciuta al sindaco di Patti, Gianluca Bonsignore, come un record nell’Isola, da riportare nel Guinness dei primati».
«Guardiamo in questo momento con interesse e apprezzamento – afferma Michele Cappadona – all’iniziativa di riorganizzazione della sanità siciliana di recente intrapresa da Salvatore Iacolino, dirigente generale del Dipartimento per la Pianificazione Strategica della Regione Siciliana, che affronta temi generali delicati e di attualità come l’abbattimento delle liste d’attesa, la realizzazione di nuove Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali, e auspichiamo quindi anche un’accurata revisione delle criticità dell’assistenza territoriale di prossimità, garantita da imprese sociali, cooperative ed altri ETS».
«Tornando al tema della salute mentale e all’assistenza dei disabili psichici, occorre nella Giornata mondiale della salute mentale – conclude Michele Cappadona – affermare con forza l’eguale valore di ogni persona a prescindere da ogni discriminazione e la possibilità per ognuno ad accedere al più alto standard di cure. L’attuale organizzazione dell’assistenza è inadeguata, sia per l’insufficiente stanziamento economico in relazione ai fabbisogni degli utenti che per l’assenza di rigorosi strumenti di controllo sugli enti locali del rispetto delle convenzioni emanate dalla Regione, che garantiscano alle strutture che gestiscono l’assistenza di prossimità, senza alcun ritardo, i regolari pagamenti dei servizi stabiliti, indispensabili per assicurare prestazioni di qualità».